Questo il titolo dell’incontro che si terrà mercoledì 18 settembre 2024, alle ore 16.00, presso l’Archivio di Stato di Cremona in Via Antica Porta Tintoria n. 2 con interventi del prof. Bruno Figliuolo, professore ordinario di Storia medievale all’Università di Udine, del prof. Emilio Giazzi dell’Università Cattolica del Sacro Cuore e della dott.ssa Matilde Botter dell’Università di Udine.
Rafaino Scoalochi, giurista cremonese morto intorno al 1363, dispone le sue ultime volontà in un testamento, conservato presso l’Archivio di Stato di Cremona, corredato di un elenco dei beni che egli intende lasciare in eredità alla figlia: tra questi, una biblioteca di ben 65 volumi, in cui, tra testi giuridici e opere classiche, figura anche un libro che doveva essere assai raro nella Cremona del Trecento: un Liber Dantis, una Divina Commedia.
Sempre nell’Archivio di Stato di Cremona nel fondo Notarile, nel corso degli anni sono stati rinvenuti e studiati alcuni frammenti della Commedia dantesca, vergati su pergamene poi riutilizzate dai notai come ‘copertine’ per raccogliere i loro atti.
Figliuolo, Giazzi e Botter, nel loro recente contributo, esplorano le possibili relazioni tra questi interessanti rinvenimenti: potrebbero i frammenti danteschi ritrovati nel fondo notarile provenire dal codice appartenuto a Rafaino? È possibile ricostruire la circolazione dell’opera di Dante nella Cremona del Trecento? Per rispondere a queste domande, all’accurata analisi paleografica e filologica del documento notarile e dei frammenti curata da Matilde Botter si accompagnano le riflessioni storiche sulla persona, la famiglia e la biblioteca di Rafaino di Bruno Figliuolo e Emilio Giazzi.
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